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I signori perbene

ora i signori perbene
sposano cause popolari
e i loro cervelli
imperturbabili
covano dentro
cose alte e legittime
mentre io
lontano dai loro ideali
coltivo il mio orto
di dolore e di rabbie primitive.

quel che loro considerano
io continuo ad ignorare,
quel che li smuove dalla cancrena
a me lascia indifferente.

moriamo pezzo per volta,
momento dopo momento,
così persuasi a morire
dall'intellegibilità
delle cose ordinarie

e loro sentono il bisogno
di contrastare questo mistero
con sagge manifestazioni
di virtù e umanità

si rifugiano nella politica,
nelle diete macrobiotiche,
nel veganesimo,
nella religione,
in rigorosi schemi
di vita ordinata e rassicurante

così uguali l'uno all'altro,
imbozzimati dalle mode,
resi innocui da precetti stantii,
addormentati dalle televisioni
e dai nuovi mezzi di comunicazione.

i signori perbene sono
la manna che scende
dal cielo,
il sale della terra,
la quiete del vulcano

e le loro ipocrisie
sono ipocrisie
sane e morali.

io mi contorco nella solitudine
di questa casa dissimile,
li vedo andare e venire
da qui,
così cordiali
e sorridenti
ed espansivi.

è meglio quando vanno...
è meglio quando vanno...

 

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2 commenti:

  • silvia leuzzi il 08/10/2016 12:40
    La gente ha il prato sistemato, quello che ci offre è un piatto congelato con il loro riso stampato e incartato con pregiate carte da regalo. amico mio, la poesia vede oltre e oltre c'è l'umano scrostato e bestiale che è carcerato e quindi incattivito e marcito.
  • Gianni Spadavecchia il 08/10/2016 12:14
    Tutti perbene, tutti uguali e monotoni, tutti innocui..
    E si può cambiare così il mondo?
    Mi è piaciuta.

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