ora i signori perbene
sposano cause popolari
e i loro cervelli
imperturbabili
covano dentro
cose alte e legittime
mentre io
lontano dai loro ideali
coltivo il mio orto
di dolore e di rabbie primitive.
quel che loro considerano
io continuo ad ignorare,
quel che li smuove dalla cancrena
a me lascia indifferente.
moriamo pezzo per volta,
momento dopo momento,
così persuasi a morire
dall'intellegibilità
delle cose ordinarie
e loro sentono il bisogno
di contrastare questo mistero
con sagge manifestazioni
di virtù e umanità
si rifugiano nella politica,
nelle diete macrobiotiche,
nel veganesimo,
nella religione,
in rigorosi schemi
di vita ordinata e rassicurante
così uguali l'uno all'altro,
imbozzimati dalle mode,
resi innocui da precetti stantii,
addormentati dalle televisioni
e dai nuovi mezzi di comunicazione.
i signori perbene sono
la manna che scende
dal cielo,
il sale della terra,
la quiete del vulcano
e le loro ipocrisie
sono ipocrisie
sane e morali.
io mi contorco nella solitudine
di questa casa dissimile,
li vedo andare e venire
da qui,
così cordiali
e sorridenti
ed espansivi.
è meglio quando vanno...
è meglio quando vanno...