il cadavere del mio amore
oggi chiede parola,
mentre io sto qui
alle 8 e 27 della mattina
a combinar sintagmi
nel silenzio della meditazione.
i lamenti delle mie fidanzate
invadono il campo,
sireniche voci,
muggiti dal dolore
metafisico e irreale,
ora flebili ora fragorose,
dispiegano il suono
come dentro ad una sinfonia tragica.
non sono stato un buon amante
per nessuna di loro,
donne voraci di luce e miracoli;
ora ripasso dei miei egoismi
e delle mie patetiche fragilità,
vedo solo una crepa,
un disegno incostante
nel muro della condivisione.
questo stridor di bocche
è buio continuo,
segnali d'impotenza
rincorrono il codardo.