Quando sei distratto
destreggi di te una parte
che direi non esserti familiare
talvolta sollevi ritmicamente
l'arcata sopraccigliare,
talvolta sorridi
coinvolgendo lo sguardo
(cosa da non sottovalutare)
quando accade c'è un'alta percentuale
che tu stia esternando te stesso
senza che sia stato stipulato un contratto
senza che vi sia un controllo manuale
degli innumerevoli interruttori e delle valvole
di cui abilmente racconti
che dentro te porti
e pare non sia possibile l'accesso
a nessun personale specializzato
che non sia esperto di te stesso
da spiegarti della tua persona
meccanismi aggiuntivi, opzionali,
curiosità, gossip su vite parallele
o magari delle nuove qualità.
Ma capita che anche tu sia soprappensiero
e che per qualche nanosecondo tu scorda
la tua legge di controllo
che tu sia meno silenzioso
che il tuo campo visivo faccia tappa
dentro un altro sguardo
con il timore che qualcuno abbia notato
che anche tu ti illumini
seppur di rado
È solo un attimo di confusione
in cui meticolosamente rimetti ordine nel tuo mondo
mentre di fuori silenziosa è la tempesta
ed il caos governa
e distrugge con lentezza
ma nell'attimo appena prima
se si becca il momento in cui vibrare
alla tua stessa frequenza
si entra facilmente in connessione
lasciando l'anima vagare, libera
di vivere nel corpo in cui è nata
l'istante dopo ci si rintana al buio
senza trovarsi più
un passo indietro da noi stessi
e dall'unione armonica agli altri
che ci consegna gratuitamente bellezza
solo allentando le difese
e consegnandoci alla possibilità
così di poter ancora gioire
così di poter ancora Sentire