Entro nel santuario
scalzo
vento gelido
petali di rose nere accanto a lumini rossi
rumori di tacchi alti
sul pavimento nudo
nella latrina
io scopro la pelle centimetro dopo centimetro
tu mi spii dalla serratura
e lo so che vuoi fare quello che vuoi
con il mio corpo.
È un ritmo masochista, egoista, sporco
quello che spinge un'alma negra
come la mia
alla ricerca dei colori,
della vita,
un po' di luce e d'affetto
su emozioni che non dovrebbero essere mai appassite.
Non prego i santi
non cerco l'approvazione di nessuno
sento il tuo fiato sul collo.
È caldo e arrapato!
Non c'è via d'uscita nel vicolo del finto peccato.
Sia lodata l'alma negra che almeno è viva e piena!