Per caso il modem è acceso
e va captando l'ozio dell'aria fredda
e le titubanze della memoria.
Stai come una cariatide
avvezza a guardare innanzi, fissa.
In un alone minuscolo, incline
a rabbuiarsi e a scagionare l'attimo,
viene intimata una sorta di resa
che puoi ascrivere solo alla povera tua
voce che non vola, se non di speranza.
Ma la resa non viene accettata,
così come vengono negati freddo e buio.
Un dialogo sotterraneo tende a galleggiare,
raggiunge la costa dei sensi
e la vicinanza si solidifica - solo per poco.
Nulla turba, ora, le ferite del silenzio
e s'allargano le pareti scure
del crepuscolo - che tentano l'abbraccio,
il solito abbraccio da cui ti svincoli
praticando salmi, cantici e assenso.