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Pensiero

Pensiero, che dalla mia segreta anima mi giungi,
lieve come un tacito alito di vento;
come limpida rugiada spilli dalle mie meningi
e che senza alcun suono io ti sento.
Sento il tuo fremito che trapassa la mia mortale mente;
t'espandi nell'etere circostante, immateriale, impalpabile,
misterioso e nessun altro cuor ti sente.
Sol con le parole mie ti rendi all'altri comprensibile.
Un poeta solo a te si rivolge per ascendere alle più alte mete;
egli sente e trasmuta il tuo vibrare, come un violino che suona una sinfonia,
per saziar l'anime che, arse, cercano di lenir, d'arte, la loro sete
e a tutti sa dare amore, gioia, profonde estasi e melanconia.
Poesia, che alle note musicali unisci l'armonia;
limpida fonte dove il verso suona e crea arie nuove,
per l'anima sognante, che và verso la perfetta ed eterna via
e che dell'uomo il ferino sussulto, rimuove.
Tu arricchisci, con essenze pure, lo spirito che punta all'infinito;
crei il vero, il bello, il divino e il giusto,
sintesi di vibrante luce, d'illusione e mito,
e ai nobili cuori dai, consolando, il tuo sublime gusto.
Porti negli animi miseri, sterili e inariditi,
quel palpito che sublima e arricchisce;
ravvivi quegli amor che si sono già spenti o un po' sopiti;
dai l'impulso a colui che ad alte vette ambisce.
Tu, o pensiero, al pittor prendi la mano, che il pennello e i colori tiene,
e che sulla tela esprime immagini limpide e supreme;
porti l'umana mente a studiar, nelle notti serene,
i pianeti, le stelle e l'universo che, infinito, freme.
Anche l'intimo della materia a te si svela,
dove l'atomo scintilla e crea la vita;
e come il marinar solca il mare con la sua vela,
fai solcare i cieli dove l'atmosfera si fa finita.
Tu, sempre, sai realizzare tutti i sogni più sublimi;
le arcane memorie sai ridestar e sai renderle più vicine,
ebbre di ricordi lieti, mesti o di ruggenti amori primi;
di vittorie, di sconfitte, lieti eventi e soavi paroline.
Ininterrottamente cerchi di sanare il male inaspettato
di una umanità che dolorante si trascina amaramente,
sulla superficie d'un pianeta bello, ma spietato;
sai asciugar le lacrime di questo essere splendido e innocente.
Il vento, poi, ti porta via lontano fino ai più remoti ultimi confini,
come raggi di luce che viaggiano veloci e trasparenti;
l'eco tuo rimbomba in quei lontani liti e li rende più vicini
e, come il suono ritorna, tu ritorni portando le gioie a lenir le lacrime e i tormenti.

 

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 30/03/2017 08:34
    UN RIFLESSIVO VERSEGGIO DALLA CHIUSA ENCOMIABILE MESSAGGERA DI AMORE.
    LIETA GIORNATA.
    *****

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