Ho perso una figlia, giorni fa,
la sua vita un battito di ciglia
una spoletta tra i sassi, una granata.
Ho perso una figlia e non solo quella,
lei tra tanti ha mantenuto il sorriso
lo stesso che si è congelato, esasperato
che ha armato il cecchino,
quello che beve dal mio seno ormai floscio,
un latte cagliato che mi divora e lo divora.
Questi sono tutti figli miei,
io sono del Tempo signora,
madre matrigna che i denti digrigna.
Ho perso una figlia qualche giorno fa,
l'ho uccisa con queste stesse mani
che ora compongono le carni lacere;
le stesse che pregano ogni sera,
hanno cercato in quei resti di denti,
il sorriso fresco di una giovane vita,
una vita durata un battito di ciglia,
che è finita degnamente in battaglia.
Era mia figlia, non una qualunque,
la forca e il laccio non l'hanno mai cinta
è morta gridando o forse ridendo,
comunque combattendo per la libertà!