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Dialogo tra vittime

L'odore forte ed intenso dei lacrimogeni,
toglie il respiro, la percezione della realtà, delle stesse manganellate che colpo, dopo colpo, tolgono il fiato, unite al gas in un fantastico tango, sembra svanire.

Che forza che metto nel sferrare l'attacco, sono diventato violento, non potrei non esserlo, altrimenti finirei per buttare via la divisa, il mio scudo e passare con loro,
tra quelle fila a...
gridare che altri seguano il mio gesto.

Cadete bastardi, io qui a rompermi il culo anche per colpa vostra,
so che non siete i miei veri nemici e che loro sono alle mie spalle,
ma devo odiarvi per amare quel che faccio e in un modo o nell'altro devo tirare a campare.

Cazzo sto picchiando duro, senza protezioni a mani nude, non mi fermano, non possono fermare il mio impeto di odio per quello che rappresentano, sono i pretoriani al servizio di chi comanda e per questo devono pagare.

Picchio ma non vorrei farlo, mi sfogo su di voi trascinato dagli eventi e voi come me giocate a questa guerra, siamo entrambi uguali, sappiamo che stiamo sbagliando ma andiamo avanti.

Siamo uni contro gli altri, figli delle stesse genti disuniti per volontà di altri, siamo entrambi italiani e non ci accorgiamo che dovremmo lottare uniti per un Paese migliore.

BASTARDI guardate il sangue che versiamo su queste piazze, vedete chi paga sempre siamo noi GENTI d'ITALIA, l'uomo e la donna qualunque che rimane beffato dai vostri giochi di potere.

ITALIA ALZATI!!!

 

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