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La festa delle forze disarmate

Se io fossi il Presidente
farei una gran festa il 2 di giugno,
la festa delle forze disarmate.

Non più fucili, cannoni e carri armati
e frecce tricolori che sfrecciano nel cielo,
ma centomila palloncini colorati
ed aquiloni con le bandiere della pace.

E tanta gente per le strade
con fiori e nasi rossi come i clown
per far ridere i bambini,
e anziani coi bastoni nuovi
e tutti rivestiti a festa.

E mano nella mano
un ragazzo e una ragazza
un ragazzo e un ragazzo
una ragazza e una ragazza,
e il bianco con il nero,
e il rosso con il giallo.

Darei a chi tutti i giorni
non ha il pane e l'allegria
quintali di cioccolato e
brioches con litri di caffè,
e regalerei sorrisi a chi ha
sul volto i solchi delle lacrime.

Aprirei le gabbie dei canili,
le porte di stalle e di macelli
e farei uscire tutti per le strade,
mucche e vitelli, pecore ed agnelli,
galli, galline e pulcini e oche,
maiali e cani tutti alla parata.

Niente più fucili, niente più armi
per uccidere chi non ha difese,
niente più coltelli per tagliare gole
ma carezze su pelli, peli e musi.

E tante altalene, e tanti scivoli,
per grandi e per piccini,
e musiche di bande con tamburi,
flauti, chitarre e mandolini.

Se io fossi il Presidente...
ma non lo sono e non lo sarò mai,
per cui non mi svegliate,
non mi fate crescere,
fatemi sognare pace e amore
fino al mio ultimo respiro.

 

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1 commenti:

  • Floriana Bianchi il 01/11/2017 07:51
    ... fatemi sognare pace e amore
    fino al mio ultimo respiro...
    di buon auspicio...

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