Lo sguardo che s'incrocia,
un saluto distratto...
Entrambi di fretta,
immersi ognuno nel suo mondo,
ignari del fatto che,
un giorno,
quei mondi si sarebbero incontrati.
Poi uno squillo,
un messaggio,
un discorso...
E, lentamente,
prendeva vita qualcosa
in noi...
Una sensazione strana
(l'hai sentita anche tu,
lo so)
quel voler così bene
a qualcuno che,
in fondo,
neanche si conosce.
O, forse,
ci conoscevamo già,
senza bisogno di presentarci,
perché io mi vedo in te
come, credo,
tu ti vedi in me.
In un mese abbiamo imparato
a volerci bene,
in una sera abbiamo scoperto
di avere bisogno di un noi,
in meno di due mesi ci siamo accorti
di non aver mai sbagliato.
Ed è bellissimo, ora,
averti per me,
guardarti negli occhi e vedere
quello che credo tu veda nei miei,
stringerti mentre mi stringi
e non dover dire niente,
perché sappiamo già tutto.