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Calma Quiete

                                          22/05/2001  ore  14:22




Una piazza polverosa e dei ruderi di un albergo.
Lì si giocava a pallone con i pantaloni sporchi di terreno.
Di macchine non ne passavano molte ed il sole ci riscaldava in tarda mattinata.
C’erano gli odori di qualche vicina cucina.
Ed i rumori di un mare a volte agitato.
Ma tutto trascorreva in una quieta calma!!!
I rancori non si conoscevano e l’odio non esisteva!
Come paura c’era quella di mancare qualche doppia in uno stupido tema assegnatoci da una ignorante maestra e poi c’era qualche vecchietto che scocciato dal rumore del pallone gridava a squarciagola minacciandoci.
C’era chi rideva per la stupidità di un amico e chi progettava qualche rivoluzionario video game!
C’era chi sognava di giocare in nazionale e chi di diventare attore!
E tutto trascorreva in quiete ore,
in una calma affaticata dall’affanno di qualche corsa.
Ed oggi nessuno gioca in nazionale!
Nessuno è divenuto attore!
Tutti ormai vivono affogati da una stressante lei o chi nel ricordo di un abbandono!!
E la polverosa piazza oggi è pulita e di fianco c’è un lussuoso albergo.
Il vecchietto è ormai morto e a me non resta ricordare che tutto trascorreva in una quieta calma.
Quella quieta calma dell’ultima adolescenza……..

 

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4 commenti     0 recensioni    

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4 commenti:

  • Andrea il 03/11/2012 07:31
    mi stupisco come una tale poesia possa avere solo 3 commenti... mi è piaciuto lo spaccato di vita che hai voluto descrivere, perchè rispecchia la società attuale... non c'è più la calma di una volta, siamo stretti nella morsa del tempo, abbiamo sempre fretta!!! complimenti sentitissimi roberto
  • Giampaolo Angius il 09/02/2008 17:35
    Sottoscrivo. Serene 24 ore
  • Anonimo il 15/11/2007 23:11
    Ripercorrere tempi passati e riempirsi di tutte quelle semplici visioni, di quei profumi inebrianti che hanno donato alla nostra giovinezza una quiete che ancor oggi rimpiangiamo.
    Ciao Roberto
    Angelica
  • VINCENZO ROCCIOLO il 15/11/2007 12:52
    Quanta verità in quello che hai magistralmente scritto, Roberto. Sento le tue parole come mie; anch'io ho vissuto le stesse tue cose, e mi sono commosso nel leggerti, andando indietro nel tempo e rivivendo i giochi, le grida, il sole, le emozioni provate in un paesino del Sud che ora non è più nemmeno per me quello di prima.
    Grazie per le tue parole e per le emozioni che mi hanno dato.

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