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Siamo così simili

Astuto asciugo le acque degli occhi
per non farti vedere l'Uomo Mortale.
Il poeta è rinchiuso nei muscoli
i muscoli nell'apparenza
che a te tanto piace
a me sdegna.

Entrambi
apparteniamo alle notti.
Le tue illuminate da luci prepotenti
da musiche invadenti
da sguardi che ti toccano
intrisi di Pecunia.
Le mie accese da tante sigarette
da note mai sentite
dalla gatta che mi dorme
sulle punte delle ginocchia.

Tuttavia siamo così simili!
Tu per quello che ora sai:
Ti amo da tanto.
Io per quello che voglio:
Spesso mi aiuti a morire.

Il corpo sempre più livido,
rincorre violenza, scompare vergogna.
L'anima piange, è lei scarnificata.

 

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • Anonimo il 05/09/2009 21:52
    E la telefonata che aspetti non arrivera' mai...

    Molto bella.
  • Anonimo il 13/08/2008 23:36
    la tua poesia mi ha colpito per alcune immagini molto espressive che non si tolgono facilemtne dalla mente e scatenano una marea di domande una più prepotente dell'altra.
    Posso dire che questa mi piace... vediamo le altre
  • Gabriella Salvatore il 21/02/2008 15:29
    è bellissima, c'è un dolore così tangibile che ho sentito freddo nel leggerla
    bravissimo
  • bohemien empatico il 21/11/2007 17:38
    GRAZIE VINCENZO..
    è più crudele dire ti amo quando dopo arriva la fine... ed arriva sempre, questo io lo so.
    Tra due che si amano, ognuno concepisce l'amore a suo modo ed entrambi i punti di vista sono giusti. la ragione sta da entrambe le parti... soprattutto quando tutto finisce. La telefonata che aspetti non arriverà mai.
  • bohemien empatico il 21/11/2007 17:38
    GRAZIE VINCENZO..
    è più crudele dire ti amo quando dopo arriva la fine... ed arriva sempre, questo io lo so.
    Tra due che si amano, ognuno concepisce l'amore a suo modo ed entrambi i punti di vista sono giusti. la ragione sta da entrambe le parti... soprattutto quando tutto finisce. La telefonata che aspetti non arriverà mai.
  • VINCENZO ROCCIOLO il 21/11/2007 15:13
    Quella che descrivi è la sofferenza dell'anima quando un amore finisce. Ma perché i momenti non coincidono mai? Perchè quando per uno finisce, l'altro si tormenta, si dispera, non sa darsi pace.
    E mille domande: come hai fatto a dimenticare le nostre parole? Come hai fatto a dimenticare i nostri corpi uniti dall'amore? Come hai fatto a cancellare il mio viso dai tuoi occhi e il mio cuore dalla tua testa? Tutte domande che restano senza risposta, nella vana attesa che possa un giorno arrivare una telefonata: Ciao, sono io. Come stai?...
    Molto bella ed emozionante la tua descrizione della sofferenza che si prova.
    Un saluto Vincenzo
  • Anonimo il 19/11/2007 14:05
    Mi sorprende ogni giorno la bravura di tanti nello scrivere, ma sopratutto la bravura dentro. Questa poesia è bellissima. Entrambi apparteniamo alle notti... e il suguito, catturano il cuore e emozionana sino all'ultimo verso. Bravo.

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