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“L’odio mi culla” (Endecasillabi remissivi)

“Amor ch’a nullo amato amar perdona”;
universale frizzo, fio cagiona.


Indole fedifraga del consorzio
e venerazione instrada divorzio.


Plagiata lusinga converte in astio,
ora pungolo dell’annidarsi pio.

 

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6 commenti:

  • aurora marella il 10/01/2008 00:56
    è un modo di scrivere pensato molto, mi piace come dai una struttura e un ritmo alle tue poesie e parli di sentimenti complessi e profondi.. scrivi in un modo che non si trova facilmente in quest'epoca. bella! a
  • laura cuppone il 05/12/2007 22:10
    Alessandro.. spesso le tue
    poesie sono ricercate, sempre particolari nell'esposizione e profonde nella loro sostanza..

    anche questa è bella.. e vera..
    la frase citata è una delle più belle mai scritte!!!

    ciao L
  • Riccardo Brumana il 05/12/2007 19:48
    'a l'è bèla del bù!
    è bella veramente!
  • tania tania il 05/12/2007 13:38
    Alessandro... le tue poesie mi piacciono sempre moltissimo.. e anche le tue note esplicative... a volte per leggere una poesia devi tener il vocabolario in mano.. e perdi il trasporto che ti dona... ma tu sei sempre molto attento a non creare queste situazioni! Grande!
  • Alessandro Castellarin il 04/12/2007 16:27
    Simbologia di alcune parole:

    • “Amor ch’a nullo amato amar perdona” = si riferisce all’ amore umanamente sconosciuto che, anche se per nulla è ricambiato, perdonare sa l'amore per il quale il suo sentimento non fu corrisposto. Questo sentimento, che sa dare amore senza chiedere amore.
    Tratto dalla Divina Commedia, Inferno, Canto V.
    • Frizzo = Motto arguto
    • Fio = Giusto castigo
    • Fedifraga = Traditrice
    • Pungolo = Cosa atta a stimolare il sentimento umano

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