Libera gabbianella
che plani su una roccia di stella
e poi riprendi il volo
per affrancarti dall'ispido rocciolo
non sei tu forse quella
che volavi alta sopra il molo
e che, nella mia innocenza,
continuavo, triste e solo,
a chiamar: "Vincenza, Vincenza!" ?
Non sei tu forse quella
che ignara del mio dolo
continua a volteggiar bella
giovane e silente
nel mio ricordo e niente
fa per curar le mie ferite?
Un volo, io ti chiedo un volo
che plani ancor sull'ispido rocciolo
e poi, come par giusto e già lo dite
vattene lontana e cerca la tua gloria.
Per me tu non sei più Vincenza
Per me tu sei ormai... Memoria