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Il cavaliere errante

Un giorno di maggio i peschi fioriti
riprenderanno finalmente a tramortire i malati.
Io in quel momento sarò lontano,
irraggiungibile, quasi invisibile, e riprenderò
l'aneddoto che fece tanto scalpore
tra le popolazioni cretesi.
I leoni d'alta quota sono a me cari,
quasi nemici, e li sventolo schiettamente come
vessilli della mia sete di potere.
Uscire dalle righe quando coloro
innervosisce il corvo bianco
e offusca la mente già opaca
del viandante impietosito. (Tu pensi,
ma non raggiungi gli obiettivi che ti sei prefissato
a inizio carriera. Cosa dirai mai al cavaliere errante?)

Fine della favola.
Notte stellata d'estate interrotta da lampi d'acciaio innevato. Simpatia imminente.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 12/08/2009 01:59
    Sublime... mi ha sedotto questa poesia la metto tra i miei preferiti contando di rileggerla più volte centellinandola!!!

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