Corro.
mi dimeno in quest'oscurità.
rifletto, penso d'esser migliore, di meritare di più.
corro.
il mio viso è lambito dal vento, il paesaggio non è che un movimento irrequieto di luci, colori, sagome, figure.
corro.
mi sono dimenticato da dove vengo, ma non dove vado.
mi fermo.
in lontananza, sotto un sole morente
un vecchio, seduto su una sedia di vimini
si appoggia ad un bastone.
il cappello gli copre gli occhi;
con la mano libera mi respinge, fa cenno d'aspettare.
mi siedo. incrocio le gambe.
tutt'intorno, il tramonto delinea delle meravigliose figure
che mai avrei visto.
Vivo.