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Vecchia piazza

Vecchia piazza, ti ricordi di me?!
Le mie suole consumate
a bere alla fontana,
le madri urlanti per i figli che,
come me,
lasciavano solchi nei tuoi stanchi fianchi.
Mi hai visto nascere,
mi hai visto crescere e scambiare i primi baci
tra paura ed incertezza:
m’hai fatto uomo piazza mia.
Ogni tanto calpesto ancora il vecchio angolo,
ritrovo di gente ormai vissuta
ch’io guardavo con invidia malcelata,
tanto che a volte me ne andavo maledicendo
di non esser più grande e poter carpire
i segreti a me ancor nascosti...
E tu vegli ancora sui miei figli
che ora vedo nell’angolo segreto parlare piano
perché io non senta ciò che dicano
, e mi guardano...
Amica mia,
veglia su di loro
che cercan la strada della vita:
forse un giorno capirai quel che ti sto dicendo,
o forse lo sai già, chissà...
Intanto continuo a camminare,
volgendo a volte lo sguardo nell’angolo a me caro,
e sento nell’aria le vecchie risa,
amici di un tempo che non tornerà più

 

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6 commenti:

  • Fabio Trovato il 31/03/2008 05:26
    La penso davvero allo stesso modo, è triste ma reale pensare che i bei momenti passati non potranno mai ritornare... anche con la rima
  • melania lilliu il 21/02/2008 19:29
    molto toccante
  • ivan renella il 20/02/2008 19:51
    Un ambiente urbano familiare che ci sfascia di ricordi... sono d'accordo! Più che una poesia una riflessione urbanomalinconica che sa di '900... saluti'z!
  • Rita P il 13/02/2008 22:36
    Bella! la fontana vista come una DEA prottetrice di tante generazioni, mi ha fatto commuovere. Ciao
  • Giampaolo Angius il 13/02/2008 20:25
    Mi sale un groppo in gola, grazie. Serene 24 ore

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