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osservo

Osservo attonita il mutare delle stagioni
il mutare di me
Mentre tutto resta uguale

Osservo attonita e impotente
il fallimento

Guardo le mie mani oramai vuote
nulla è rimasto di tanti sogni

Osservo la mia faccia riflessa
stanca grigia

Osservo una foto, neppure per quella il cuore
batte più

Percorro a ritroso la mia vita come vedessi un vecchio film
senza musica

Osservo attonita... e perdente

 

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1 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 17/02/2008 11:19
    Dove c’è mutamento non può esserci immobilità; quel “resta uguale?" impotente - nulla è rimasto di tanti sogni” spero siano un rinforzo poetico e non una cruda realtà, perché è veramente bella questa poesia; accetto una “faccia riflessa stanca grigia” tipica dell’età intransigente…ma non riesco a vederci una figura “perdente”. Bravissima questa Giovanna Faccendi!

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