Il viso del giorno già si copre di rughe
nella lenta morte della luce,
che il volo di un gabbiano contrasta
invano
con un candido lampo
Il viso del giorno già si accartoccia
nel fuoco del tramonto,
come foglia di quercia nel fuoco stanco dell'autunno.
Inesorabilmente la luce perde la sua giovinezza,
impercettibilmente la sera da corpo alle ombre,
alle prime lievi ombre ancora luminose.
Gli alberi, le case, le pietre, le nuvole,
si disfano lentamente
e
l'uomo si appresta al ritorno,
incupito dal presagio della notte.