Un rosso papavero prepotente
irrompe, sul bordo della strada,
un uccello regala al mondo la sua melodia
sfiorando lieve il tetto di mia casa.
Un bimbo rinfresca l'aria calda
col suo riso argentino
mentre un tramonto d'oro
incendia il cielo di rosso fuoco.
La sua mano amica stringe forte la mia
e il cuore ascolta,
rassicurato, in pace.
Nel sacro silenzio del bosco di Milo
noi tre insieme calpestiamo
le foglie accortocciate
e gioia mi nasce dentro:
fresca e profumata.
Fra i verdi rami della pineta
intravedo l'Etna immensa
bianco-vestita di candida neve.
Svelta ricerco la pura fonte
della mia "acqua canterina"
e infine la trovo.
Fra le nubi dorate,
Ti vedo e Ti parlo o mi' Signore,
con musica silenziosa di preghiera
eseguita con note di eterno canto.