Stanchi muri in penombra,
seduto tristemente
coi gomiti puntati
il viso appoggia stanco
tra mani inoperose.
Lo sguardo fissa oltre,
spiana senza tregua
sul tavolo ingarbugliato
da mille cose incolori
che sanno di riposo.
Gli occhi sbattono lenti
tra inserti di momenti,
parole a mezzo senso
che cercano risposte
in un labirinto senza sfogo.
Nebbia dentro
bagna piena di tristezza,
scende lacrima e ricorda
forma un lieve chiaro scuro
su quel foglio ripiegato,
tra quei muri in penombra.