Penso spesso ai miei nonni
A come la morte li abbia divisi,
a come la malattia li abbia deformati
e privati della realtà,
a come il tempo li abbia rinchiusi
in corpi che opacamente ne rispecchiano
la vitalità.
Mi tornano allora in mente
sensazioni, memorie di attimi,
che si cristallizzano in idee e forme
vive.
Nonna che si lamenta dei dolori vicino al camino
Nonno che si arrampica sugli alberi per cogliere un fico
Nonna che impasta il pane
Nonno che fuma una ms mentre gioca a briscola
Ricordi che si scontrano colla realtà dell’oggi:
il volere non risponde più all’agire mentre
il pensiero è ancora veloce rivolto all’orizzonte.
E alla fine non resta che partire
ma i nonni quando partono
non tornano più.