Vivere il tempo ogni istante
come fosse l’ultimo,
mentre una stanchezza apparente
ti spezza le gambe
impedendoti di reagire.
Aprire gli occhi al mattino e,
mentre candidi fiocchi di neve,
cadono lievi,
sentire il bisogno di te.
Vorrei averti qui,
solo per dirti che eri tu,
il mio uomo ideale,
l’elisir del mio esistere.
Sono stanca già al mattino,
non ho voglia di vivere un altro giorno
mentre l’anima si strugge.
Vorrei una giustizia al mio dolore,
per potermi consegnar alla sera
con gocce di splendore ormai asciutte.
Lasciar che le tue braccia
mi contengano con amore,
mentre le dita tue
abbracciano l’ultima lacrima vagabonda
rimasta in bilico.
Spirali di fumo restano
in questa stanza,
sono gli attimi
che la fantasia brucia,
ma a terra non resta
neppure la cenere.