Tenebra non è la notte,
Non è l’oscura profondità del mare,
Non sono sospiri di streghe,
Né l’assenza di luce o sole..
Tenebra è il passo cadenzato,
È il sorriso fiducioso
Nel pomeriggio della primavera..
Tenebra è una mano grande
Per un’anima piccola,
Artiglio d’amico,
Delitto dell’incanto..
Tenebra è il dono insano
Che fa vergogna anche alla morte,
Che spezza deboli equilibri
E sosta dentro di te come nido di vespa..
Tenebra t’inebria e seduce la tua ombra,
Veleno che scorre e infetta,
Dove l’erba si brucia
E piccoli acuminati spilli
Insegnano il gioco
Del nulla…
Chiamare in soccorso la Signora
È doveroso e inevitabile
E lei ti siede accanto e attende,
Prendi la decisione, infine..
Calcoli tutto!
Lei ti toglierà quel peso,
Lei ti donerà la pace..
Tenebra ti aiuta
Nell’estremo invito
E ti rechi senza più occhi
All’appuntamento…
Ma Dio che Tutto Conosce
Ancor prima che nel pensiero si realizzi
Convoglia in te
Sconosciute forze
Delle quali non c’era l’idea
Poiché seppellite a lungo
Nel midollo
Rifugiate e mai dimenticate!
Nella mezzanotte dell’Eclisse,
Nello spazio vuoto fra mente
E anima,
La tenebra si spacca e si mischia,
Il dolore lacera e purifica,
Corpi celesti s’allontanano
E Luce penetra,
Come raggio infuocato sulla nuvola
E la trapassa!!!