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L'angelo della Morte a Charles Bukowski
Sono l'onda che s'infrange
Sugli specchi della notte
Attraverso immagini ombre distorte
Rivedo in me l'Angelo caduto
La purezza non si guarda negli occhi
Si ascolta si ama soltanto
Non essendo più capace di volare
Ho dovuto distruggere
Antiche emozioni represse
Sentimenti perduti
L'infinito vuoto
Ha prosciugato
La voglia di vivere bene
Sfrenata voglia di vivere
Sbatte contro disumani inappagati scogli
Per assaporare ancora una volta l'impossibile bellezza
Negata a me
Porca Troia
Al suo Angelo
L'Elena tradita
Nella sua più pura intimità
Non comunica più con Me
Qualsiasi
Figlio dell'aurora
Sa queste cose
Porta in se tenebre di luce
Distruttive
Il rumore del mare echeggia indomito
Nel suo eco canto di Sirena
Bevo fiumi di alcool
Per assopire
Le Passioni perdute chimere
Imprigionate nel sconforto di una bottiglia
Disabitata e vuota
abbandonata conchiglia vermiglia
Vado alla ricerca di una donna
Di un uomo
Distruggendo donne e uomini intorno a me
Distruggo Me
Mi chiamano Morte
E pronuncio il mio nome
Per spaventarvi
Sono Vita
Per farvi capire
Per ridonarvi la forza di lottare
Vi torturo
Vi decimo
Vi spio
Sono l'alleato spietato di Dio
il sole
s'inventa innalza tramonta
un percorso ogni giorno
solo per poter vedere dall'alto
il suo corpo straziato
nella solitudine dell'essere
rivedersi Bello
Un fantasma
Gioca con i granelli di sabbia
Charles
Traccia l'ombra di un rosario
Di sperma e di sangue
nessuna preghiera
in alcuna spiaggia
Potrà mai superare
Questa supplica
Dal volo disperato
vomita ogni mattina la sua anima
Per calpestarla.. prenderla a calci.. straziarla.. scuoterla.. svegliarla
Tirarla fuori dalla dualità del Bene e del Male
Scancellare per sempre la parola infinitamente mortale
Impossibile
Questa voglia di Te
D'Amare TE
D'impazzire in Te
Nella nostra integra dignità
Luce smarrita in ombre
Trascinata lontana su falsi orizzonti
il sole nasceva nel buio del suo cuore affogato
Quando la notte ti siedi accanto a me
per parlarmi di Te
tutto il mio cielo naufraga
in una profonda ferita mai rimarginata
Su quella spiaggia
non ci siamo dimenticati
Siamo solo te ed io
Le stelle danzano in cielo
Non possiamo confonderci fra la gente
Il nostro dolore ci unisce in gioia
il rumore delle onde
ha occhi
Porta luce
Basterà una scintilla
Una mano tesa allungata accolta
Per unirci per sempre
Stelle marine cadute dal cielo
ci ignoriamo a vicenda
gli spazi tremano
un tempo eri tu a cercarmi
tu piangi ed io falcio
Accavalliamo le gambe
apriamo le cosce
che importa
Spegniamo l'Amore
Per non averci creduto
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0 recensioni:
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- Grazie Luigi... Bukowski... ha amato fino all'inverosimile.. distruggendosi in questa voglia d'infinito nel finito... glorificando tutto e tutti nelle sue opere... dalla prostituta... al benzinaio... a chi lavora nelle Pompe funebri.
Questa è macabra ironia.. Cara Lisa..
Con affetto a tutti e due
v
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