Quello che ora ti chiedo è ascoltarmi,
lascia che il passato diventi oggi,
riponi il tempo nel dimenticatoio,
mira al senso delle parole e
ignorane il fine se nascoste.
Le attese nascono lente,
le stagioni non perturbano l’equilibrio
quando questo nasce da un sorriso
che spegne l’Illuminismo e
mi conduce al desiderio.
Il silenzio veste l’abito buono,
non aspetta la domenica,
si presenta senza invito e,
porta solo il vino.
Le miti pause segnano il passo,
questi pensieri mal celati si alternano come
quando piove e il sole non scompare,
la confusione non aiuta a scegliere;
ombrello o calde gocce sulla mia fronte.
Le onde non sono così alte,
se l’audacia passa in accordo a quei pensieri,
che possono germogliare su terreno fertile,
crescere fiori color del cielo;
azzurro e sereno senza ritocco.