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Pioverà

Osservo il letto di un fiume
arido per le magre piogge
arso per il troppo sole.
Tutto e vizzo e grigio in questo prato,
che un giorno era verde e variopinto;
la malaerba vuol far credersi frumento.

Dietro le porte chiuse odo sussurri,
di temporali a venire,
non ancora scroscii, non ancora tuoni,
solo il presagio e nell'aria
che lentamente si carica di umidità.
Troppo lentamente.
C'è in me un lago, solitario, contento di se stesso;
e quando tornerà la pioggia,
un fiume impetuoso lo trascinerà giù... verso il mare.

Silenzioso è il fondo del mio mare,
immensa è la sua profondità:
ma essa risplende di misteri
e di risa a fior di onda.

Ed io che in questo mare navigo
non farò naufragio,
anche quando l'onda infranta assalirà irosa la chiglia.

 

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5 commenti:

  • Aedo il 11/05/2008 18:02
    La tua bella poesia parte da una descrizione naturalistica, per poi cogliere aspetti profondi dell'interiorità. Bravo!!!!!
    Ignazio

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