Kyrie eleison!
Falci d'immense distese,
cupi labirinti.
La coscienza marcia
dentro spira sottile, flebile
del vuoto aeternum.
Loculi sfitti,
di tanto in tanto rinverditi
dalla morta esistenza
di scheletri, uguali, indifferenti.
Nella pietra scavata
riposa esca prima in vita,
sotterrata, inerte.
Verbo più non emettono,
giugulari atrofizzate
dal freddo che d'inverno
il senso vitale ottunde!
Kyrie eleison!
Tombe, ossidate,
abbellite da morti viventi,
da fiori emananti cristalli,
vapori di crisantemi,
gemme incandescenti, olezzi,
famelici di spirito, palazzi,
incrostati da salmastro
smog tumefatto, nerastro.
Requiem aeternam!
Per te solo vita finita
continua a vivificare, morte.
Nel vuoto s'accende la luce
di un catartico oblio.
Lì sopisce silente
l'oleandro morituro!