Già oltre la componibile lacerazione
aria
davanzale di quell' io ribellato
tra cubi di cemento
e casupole tagliate al tramonto.
Non ritorno
dalla maledetta libertà
presente
e spianata alla moralità del possibile
solo fermento
saliva
di un immaginario proibito.
Creati
da un dio impossibile
limite degli uomini
confusi tra miriadi di essenze
che si accalcano
complici di inconsci implosi.
I segni strettissimi
nervosi
strappati
dileguati
nell' aurora che il cuore inventa
quel cuore impresentabile
aria.