username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

FARO

Se le mie labbra
Avessero il dono
Della parola,
Non rimarrebbe scampo
All ’orecchio
Che avesse quello
Dell ’udito…
Ma non ho labbra
Abbastanza fortunate,
Perché rivelino
Bagliori e lampi
Come Dio
Li ha fatti…
Nell ’accontentarmi, ribelle,
Pronuncio articolati suoni,
Che nel silenzio urlano e cantano
Spaccando timpani alle montagne,
Che solo d’echi fino ad ora
S ’erano
Cibate …

I miei ormeggi
Strattonano il ferro,
Chiedono protezione dagli schiaffi,
Desiderano ancora il porto
E la sua calma protettiva...
Ma ancora
Si spezzeranno nella tempesta
E la deriva sarà la casa indifferente
E fredda,
Che ospiterà
La mia folle alchimia
Immersa nel folle domani…

E mi aspetto la ricompensa
E mi aspetto la quiete
Come compagna anemica
Dei miei fuochi,
Su questa zattera d’alberi
E oniriche risate…

Le fauci della notte
La divoreranno indifesa
Ed io guarderò impotente
Il legno
Rovesciare se stesso,
Cercare aria nell’acqua densa e scura…

…E forse
Soltanto nel buio
Si coglie il riflesso
E l’occhio vigile di un faro,
Che solo e fiero
Affronta e ama la sua solitudine,
Illuminando ombre
Inesistenti
E regalando attimi
Di luminosa illusione
E di vitale approdo
A braccia
Nude …

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

21 commenti:

  • lina sirianni il 19/08/2008 08:35
    Molto apprezzata questa ricerca di quiete! Piaciuta
  • laura cuppone il 12/06/2008 01:57
    tvb Mary
    grazie...
    Laura
  • laura cuppone il 05/06/2008 08:08
    grazie Conte...
    niente parole... solo una.. grazie!!!!!!!

    Laura
  • Lestat V il 04/06/2008 20:15
    ciao laura le parole non contano conta sola la tua bella poesia
    Lestat
  • laura cuppone il 03/06/2008 14:20
    Francesco..
    pronunciare il tuo nome
    mi da gioia...
    é vero
    in questa poesia forse
    c'è tutto
    il concentrato del concentrato
    di me..... ora... forse sempre...

    Adoro pescare..
    sugli scogli poi...
    lo facevamo di notte
    io e mio padre..
    era così.. surreale..
    così normale però
    allo stasso tempo..
    il cobalto,
    il viola dell'alba..
    solo una striscia..
    alle mie spalle...
    cielo aperto e stelle
    davanti..
    e il faro...
    l'isola disabitata di fronte..
    un punto fermo
    che si accende...
    nella notte
    esso é il buio stesso
    ma é.. luce.

    ... mai abbandonare la nave...
    mai desistere.. nuotare... se la luce c'è
    .. seguirla..
    fino in fondo...
    fino allo scoglio..
    ...
    mi piacerebbe andarci ancora... a pescare...
    quasi, quasi glielo propongo a mio padre...
    grazie Francesco..
    dolce e passionale...
    un abbraccio
    Laura
  • laura cuppone il 03/06/2008 10:09
    grazie Augusto...
    amo molto questa poesia...
    é piccola..
    ha solo poche ore...
    ma é sempre vissuta... l'ho solo trovata... dentro...

    la punta della penna non può nulla
    contro la mano che la rende vera...
    figuiamoci contro il cuore
    che l'ha
    voluta...
    un abbraccio amico mio.
    Laura
  • augusto villa il 03/06/2008 01:05
    È bellissima Laura... che devo commentare?... anche questo caso... ho una rissa in punta di penna...
  • laura cuppone il 03/06/2008 00:19
    Vi ringrazio tutti amici...
    i vostri commenti sono troppo emozionanti per rispondere... con un commento...
    voglio che restino così..
    perché ognuno di loro..
    ha la sua
    verità...
    ognuno é faro..
    e natante..
    e naufrago..
    e onda..
    e ormeggio..
    e deriva...
    ... Vi abbraccio FORTE!!!
    un :bacio:
    Laura
  • Paola Reda il 02/06/2008 17:26
    È proprio vero: la sofferenza è, ahimè, il carburante della vita. Ma se nel motore di un'auto esso finisce e la macchina si ferma, in noi esso è un'energia rinnovabile, inesauribile. Bellissima poesia in cui tratteggi i tuoi tormenti come pennellate sulla tela della tua anima... e noi che vediamo il quadro finito non possiamo far altro che commuoverci. La rabbia trattenuta a lungo sfocia in grida represse da troppo tempo... il desiderio di raggiungere una quiete, anche a costo della solitudine... il sogno di trovare finalmente un porto sicuro... lontano dal dolore, sono i colori che hai usato.
    Splendida la metafora del mare.
    Ti abbraccio
  • Anonimo il 02/06/2008 15:42
    io credo che Dio ha reso le tue labbra fortunate, con ciò che hai fatto conoscere a tutti noi con questi versi, bravissima Laura, incantato nel leggerti. salva
  • Giovanni Cuppari il 02/06/2008 15:06
    Ho sempre ammirato il mare di notte e l'occhio vigile di un faro che solo e fiero illumina ombre inesistenti. Bravissima Laura. È stupenda. Tanto di chapeau. Gio'
  • Anonimo il 02/06/2008 12:43
    Un faro che sa quando illuminare per abbagliare,
    oppure quando donare una fievole luce opaca e rassicurante...
    Un faro della vita, per ognuno un intensità di luce diversa,
    perchè al mondo non siamo tutti uguali, ma tutti
    abbiamo bisogno di essere alimentati dall'amore,
    per gioire,
    per sopravvivere,
    per espandere la nostra essenza...
    La nostra luce incorporea...
    al buio...
    al silenzio...
    nella solitudine...
    nella quiete...
    affronta le proprie ombre...
    e le combatte...
    invece di sdraiarsi su di loro e lasciare che il faro,
    faccia il suo lavoro...
    Laura è bellissima,
    mi è piaciuta tantissimo
    grazie per l'emozione
    ti adoro anche io
    Angelica

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0