Nel mio vuoto autunno,
ad una ad una vedo cadere
le foglie dei miei sogni
e spogli rami spettrali
come braccia imploranti
si protendono al cielo
a chiedere perché,
ad implorare pietà.
Avessi ancora il tempo
di inventarmi un destino,
di librarmi nel cielo infinito
per guardare lontano
e cercare palpiti antichi,
emozioni smarrite,
stimoli vecchi e nuovi
che danno senso alla vita.