Non è stato il morso
a stupirmi
Né l’affilata lama
che affondata, veloce,
nel mio petto
ma il sorriso, innocente
che mi hai svenduto,
prima che il rasoio riflettesse la luce
dell’ultimo giorno
l’ho visto balenare
assassino
dietro la tua schiena
Nessun dolore:
l’addio truccato
con il rimmel dell’ipocrisia
aveva ormai ingolfato i miei polmoni
ero un uomo già morto
quando hai infierito, invano