username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Sguardi d'altri

Forse è una ferita
che sanguina copiosa,
versa lacrime nere
sul viso pallido e smorto.

Sto morendo.
Una nenia che par leggere
i miei sogni,
bruciare come incenso
ai miei passi incerti,
stordire con le campane
in una notte senza luna.
Ed è tenebra
quel letto che m'accoglie.
Sola.
Incauta nell'inconscio.
Come un cadavere
che assorbe l'ultimo calore
prima di gelarsi.
E vago, fantasma,
sulle vette e sulle nubi.
ondeggio
nel rimirare futuri anteriori
nel grigiore dell'alba.
Vorrei intravedere il sole
e il tramonto
e la luna e l'aurora
nel mio lento decadere
in cui solo il Nulla
è compagnia.
Teschi bianchi
a sussurrare melodie nefaste
nella tomba dell'oblio
che m'aspetta ogni istante
e son vuote orbite
il cupo sguardo di chi mi rimira,
senza vedere null'altro
che la mia ombra,
senza indecisione: quella son io.
Per loro.
Solo per loro.
Vuota veste d'apparenza.
Sangue fermo nelle vene.
Labbra tiepide e silenti.
A indicare soltanto
una variopinta illusione.
Che abili prestigiatori
nelle loro vite,
già così perfette e rifinite
perchè disegnate d'altra mano.

La mia
è un foglio bianco.

 

0
1 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

1 commenti:

  • Aedo il 12/06/2008 20:48
    La tua poesia mi è piaciuta molto: con uno stile personalissimo esprimi emozioni e sensazioni connesse a un intricato viaggio nella tua interiorità. Anche se sembri essere risucchiata dal senso del baratro, esprimi il desiderio di vivere le illusioni della vita, benché queste si riducano a sfere utopiche. Devo complimentarmi con te: sono un po' stanco delle solite poesie d'amore. Queste ultime possono essere valide, ma nel nostro sito molte di esse ricadono nell'ovvio, perdendo di valore.
    Un caro saluto
    Ignazio

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0