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L'angelo oscuro

Sono un angelo, con nere le ali,
prive di piume, senza armonia.
Squarciate nell'aria, si estendono spettrali,
si dividono i lembi, con inquieta malinconia.
Tanti brandelli leggeri decadono lenti...
Son ali dannate, non sanno volare,
mostrano l'angoscia coi loro movimenti
piangendo la luce riflessa sul mare.

Sono un angelo, con lucidi gli occhi,
vuoti all'interno, davanti a ignoto futuro.
Specchi dell'ombra, si sentono sciocchi,
mentre lacrime limpide si trasformano in fumo.
Appaiono fissi, un poco socchiusi...
Son occhi dannati, non sanno brillare
senza luce che li colmi con giochi soffusi,
da tenebre oscure si lasciano attraversare.

Sono un angelo, con morbidi i capelli,
che si intrecciano liberi nel vento
mentre candidi si arricciano ad anelli,
sprofondando nell'abisso di un fugace sentimento.

Sono un angelo disperso
nel buio e nel dolore.
Son ombra, e della luce il riflesso
nel silenzio e nel clamore.

Sono un angelo silente
nella notte di questo mare.
Son priva d'immagine nascente
sospesa su queste acque amare.

Sono un angelo oscuro
di cui non comprendo l'essenza:
son luce o son tenebra?
Come una sinfonia funebre
la domanda dilania la mia parvenza
nello scorgere la verità in un indefinito futuro.

Nell'anima, la contraddizione.
Non c'è nulla di sicuro.
Come legata da un'eterna maledizione
nell'oblio abbandonerò tutto ciò che è puro.

 

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