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Serenata

Cammino di sera verso il desio
Per veder anche di lontano
Colei che prego di chiamar amor mio
Prima che Morfeo la prenda per mano

Vago tortuoso come i miei pensieri
Orfani di guida, presi dalla corrente
Con tormento e ardore come consiglieri
Ma pria del piè veloce arriva a lei la mente:

Come sarà vestita, quale sarà il suo intento?
S’affaccerà alla notte a prender la frescura?
Così potrei osservarla senza impedimento
E far di ogni suo tocco nella mia mente pittura.

Ancor non mi son dichiarato
Aspettando il tempo che mi dia coraggio,
Il momento giusto ricamato dal fato
O capir che non sogno e i veggo un miraggio.

Ma il dubbio fugace batte le sue ali:
Come mi presenterò e se non le piaccio?
Questi pensieri son frecce fatali
Al suo rifiuto m’infrangerei come ghiaccio

Allora cerco chi suggerisca cosa dire.
Magari voi, giocose fronde dal vento ispirate
Col vostro lento blandire
Sussurratemi parole mai pronunciate

Tu usignolo che canti per la tua breve etade
Mostrami il segreto del tuo suonar nascosto
Prestami la rima con cui tributi l’estate
Così che dolcemente nei suoi pensier io prenda posto

E voi poeti estinti di bellezza vati
Ergete dall‘oblio che vi fa da prigione
Accompagnatemi in questi momenti disperati
E per sceglier il miglior facciam di versi una tenzone

Così contro Atene mosse piè Sparta
Cosi le due parti del petto si dan schermaglia
Così le mani a intrecciarsi l’un l’altra
E far della mia testa il lor campo di battaglia

Tendono al cielo una preghiera silente
A prendere i fili di celesti doni
Per conquistar il suo cuore e la sua mente
E regalarle nuvole come acquiloni

Ma quando fui arrivato
Nascosto tra le fronde
L’immagin spariscono come d’inverno il fiato
E sul viso il mio sangue si fa onde.

Ma eccola s’affaccia, il momento è giunto
Mi scorgo pronto, ma perdo la favella
Alla sua visione il mio cuore è punto
Riesco sol a sussurrar…quanto sei bella!

 

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3 commenti:

  • Marina Ar il 28/07/2008 13:05
    Non sono d'accordo con giuliano se intende dire che la poesia è un po' lunga... secondo me rende bene così, se fosse più corta non darebbe le stesse sensazioni. mi piace pensare all'immagine di questo ragazzo e alle sue "pene d'amore", in preda allo stesso "tormento" che animava i poeti romantici! è dolce, soprattutto se lo si pensa in contrasto ai molti che magari non si ricordano neanche il cognome di una ragazza con cui stavano!! a me è piaciuta molto, è ricca di belle immagini e anche la rima, proprio perchè difficile da maneggiare, scorre bene. direi che è una serenata che farebbe piacere ricevere! bravo roberto, non vedo l'ora di leggere un'eventuale seguito!
  • giuliano paolini il 24/07/2008 15:58
    ecco perche' quando si apre il sipario l'attore e' gia' stanco ha cosi' alungo pensato e ripensato a tutte le variabili che al momento giusto e' gia' stanco e buonanotte

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