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Ed ancora mi perdo
Ed ancora mi perdo
in questo spazio vuoto
tra due estremi:
la tenace catena
che mi lega
all'oscuro piacere
e le mute sequenze
che mi fingo
in solitaria attesa.
Tra muri
senza varchi,
chiuso spazio
che il tempo
più non tocca,
da quanti anni
ormai
non sento il vivo suono
di una vasta distesa,
moti di luci ed ombre
nel respiro del giorno
che non muore.
Ed ancora mi perdo,
mi guardo nel riflesso
che a stento si compone
su increspate memorie,
mi guardo e non so dire
di che vita sia segno
la confusa visione
di quello stanco viso.
Forse acceso m'attende,
nel sussurro leggero
d'un aprile a venire,
l'aperto tuo sorriso,
dono per me soltanto
nel volo profumato
della sera.
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0 recensioni:
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- Grazie, Cristina.
Ciao!
Pietro
- Grazie, Franca. Un abbraccio.
Pietro
- Una poesia molto bella: ritmo musicale, immagini suggestive, affascinante il contrasto tra la prima parte, triste e la chiusa, un grido di speranza. Irene.
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