Oh fame d’arte, oh fame di vivere,
che dal profondo spingi,
che mi urli: non perdere!
Scuotimi, il triste ammanto scingi
che a forza tarpa il cuore,
e nell’animo intingi
il sacro pennello del bello autore,
e dipingi una stilla,
una storia, un amore.
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Questo penso, quando il tedio m’assilla,
e inetto guardo il vuoto,
e s’asciuga l’argilla.