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Il sonno degli iniziati

Sull’aurora iperborea incombe una piccola
Nostra Signora degli Esuli
e tu fra i barconi sfuggi al ricordo del fuoco di Elèusi
perché nessuna memoria ti è concessa
fra quelle già precluse.
La scorsa fioritura ti ha dimenticata.
Dorme il tuo scettro, affondata l’icona del naviglio
inerte alla brezza
affondata ed inerte come botola
fra radici di un giardino abbandonato.
Treni singhiozzanti ed isterici di cicli umani
divergono al fascio incorrotto di luce e polvere cosmica
disteso dal tuo viso al Vero.
È il lungo sorriso dell’Epoca
il voto solenne del risveglio
varo di fronti nitide unite nel pensiero.
Rinascerà dal pietrisco sfregato
il Fuoco, fra le tue dita di nuovo dischiuse
la sterminata carezza.

 

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4 commenti:

  • Giuseppe ABBAMONTE il 01/10/2008 13:50
    Davvero eccellente. Quiete e tensione, sonno e risveglio si fondono dando luogo ad un "prodotto", come sempre di gran livello.
    Ciao
  • Anonimo il 01/10/2008 11:19
    Mi piacciono molto queste fronti nitide nel sonno del sogno.
    nel
  • Vincenzo Capitanucci il 30/09/2008 23:18
    Una sterminata carezza... sul pietrisco... sulla materia... sul corporeo.. su un corpo.. ed il fuoco sacro... Agni...
    Un lungo sorriso si apre.. i giardini riprendono vita.. fioriscono... illuminati da un aurora iperborea... apparsa.. liberatasi dai suoi veli...
    Una poesia Vedica.. in chiave tantrica... dove lo spirituale si ricongiunge con il materiale... le nozze sognate..
    Iniziatica...
  • laura cuppone il 30/09/2008 19:39
    carezza infinita
    tra le dita dei sogni...
    molto bella.
    bravo!!!
    Laura

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