Sfioravi quell'erba come fosse un velluto,
seduta sul prato per un breve riposo,
dopo la corsa,
a Villa Pamphilij.
Seguivo la mano, il suo movimento,
quelle dita operose, forti e gentili
componevano musica,
che io solo sentivo.
Eri bella distesa su un fianco,
senza trucco e con larghi vestiti.
Eri bella ai miei occhi,
che cercavano i tuoi.
Una ciocca ribelle ti velava il sorriso,
e il respiro affannava il tuo seno.
Eri dolce e salata ai miei baci,
che non potevo non darti.
Ogni tanto mi chiedo, se il pensiero di me
ti accompagna: ti risorge nel petto.
Se il mio viso si sfuma col tempo,
se la pelle ricorda i miei baci.
Se il destino di amarne una sola,
una persona soltanto, solo te e te
per sempre è sol mio:
è mio solamente.
Se è mai giusto che ti ami in silenzio
senza dirti più niente, aspettando.
Nascondendoti agli occhi,
alla carne e alla mente.