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L'apprendista pescatore

A caval del vento in sella all'aurora
ti lascio mia vecchia signora
con acqua negli occhi e respiro pesante
fatti baciare quest'ultimo istante.
Io tornerò con pesci e passione
forte tornerò madre quando morrà il sole.
Ed ora viaggia mia barca di legno
viaggia alla conquista di mete in acque d'inferno
su pur misterioso pur brontolone
io a questo mare non porto rancore
e se di mondi e richezze lui è in possesso
posso io scoprirli senza consenso,
ma il mare infuriò a questo mio dire
e due balene mi fece scoprire
ma con astuzia di volpe
e le due lance di legno,
guarda mare, ho vinto il duello!

Mio apprendista pescatore
possente risplende tua forza
in luce di sole
ma l'orgoglio di vittoria
che abbonda nel tuo cuore
soffoca l'astuzia che tu gridi con onore,
lasciandoti al titolo
di apprendista pescatore.

No mare!
ho vinto il duello senza timore
la forza e l'astuzia
mi dan virtù di gran pescatore.

Non essere sciocco alle mie parole
di giovinezza risplendi
per virtù di pescatore.

Stupido mare parlante
rimetti alla prova
il mio essere grande!

Come tu vuoi apprendista di mare
io tua volontà non voglio negare,
immergiti in mia acqua
scendi al fondale
e riemergi con il sasso
più grande del mare!

E così fece l'apprendista pescatore
non sapendo che l'acqua non perdona
chi non è buon nuotatore.

Povero mio apprendista di mare
ed io che in vista tua
sentivo furbizia
ora che sei nello stupido mare
perchè non sfrutti tua astuzia
per non annegare?...

 

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5 commenti:

  • Giovanni De Lombardis il 03/12/2008 12:13
    Ricorda il classico errore di gioventù però genialmente espresso.
    Molto buona.
  • Anonimo il 10/05/2008 19:27
    Bella poesia

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