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28 dicembre 1908

Danza la terra, danza...
Attimi di dolore.
Nettuno ingoia la sua falce.
Danza la terra. Efesto s'adira.
Zancle odora di morte e distruzione.
E l'urlo di una madre disperata
scava insieme a lei tra le macerie.

Danza la terra crudele ballo di sgomento.
Nessuno canterá l'orrore
delle vittime dell'ira degli dei.

 

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7 commenti:

  • Simona Flamenca il 15/10/2008 22:33
    Tra poco ricorreranno i 100 anni... come dimenticare? non non c'eravamo, é vero, ma c'erano i nostri concittadini sotto quelle macerie, e, come tu ben sai, Messina ancora subisce le conseguenze del terremoto. la cittá senza storia, ci chiamano... potrebbe essere il titolo di una poesia! un abbraccio!
  • Giovanni Cuppari il 15/10/2008 22:29
    Ancora vivo quel dolore e quelle macerie in mezzo a noi nei nostri cuori feriti e martoriati come quelli di Reggio a noi accomunati nel dolore. Tu ce lo rinnovi come una fiamma che non si spegnera' mai. Bacione da Gio'
  • Simona Flamenca il 14/10/2008 20:02
    grazie Bruno... sono cose che non si dimenticano, sopattutto se le conseguenze si ripercuotono ancora oggi!
  • Vincenzo Capitanucci il 14/10/2008 04:50
    Un devastante terremoto quell'anno... e la terra si scuote ancora.. trema di dolore... nelle tue poetiche parole...

    Bavissima Simona... è un urlo... di Madre disperata...

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