Fragranza con contatto di piacere
coglie il mio volto, e gioia rara il gusto,
quando oltre le tue labbra in te sprofondo
e il mondo si esaurisce in questi sensi.
E pensi quanto è scialbo ogni sapore.
L’odore del giacinto ti è banale.
E pensi quanto è ruvido il velluto
e crespa la più lieve tra le sete.
Chi vieta, oh poesia, il sogno ardito?
Il diletto degli intimi piaceri
celebrar con la grazia del mio canto?
D’un mito è degno, d’un intenso vanto.
Cunnilingus?" d’Afrodite e Diòniso
il figlio?" è fonte mistica d’ebbrezza,
ha del pianto degli angeli l’afrezza,
stesso aromatico e tattile incanto.