Minacciose
le nuvole
si addensavano
ché un vento misterioso
le trascinava
su invisibili binari.
Uno stormo di rondini
attraversò obliquo il cielo
e lenta la tua mano
scivolò nella mia.
Gli occhi tuoi
azzurro cobalto
scrutavano l’orizzonte
il “sale” mi dicesti
devi prendere il sapore
che hai di dentro
per condire ogni cosa.
Stanco ti guardai
e mentre le mie labbra
si accostavano alle tue
per un’intima osmosi
ti chiesi ancora nutrimento
dalla tua bocca.