Venni chiamato, avevo vent'anni,
mi dissero per fare il soldato,
fui istruito, vestito e al fronte mandato
in un paese straniero.
La trincea, il freddo, il gelo e poi l'attacco
e trovarsi il nemico davanti,
imbracciare il fucile e sparare,
sparare per non essere ucciso.
Lo uccisi.
E guardai il nemico,
inerme, steso per terra
come se dormisse.
Il suo viso non ancora vent'enne
morto per la sua bandiera.
Leggere sul suo viso solo tre parole:
"Lacrime, sangue e fango."
Sangue versato per una libertà di potere
che insieme ad altri come lui
hanno creduto.
Lacrime versate da mamme
che non rivedranno più i loro figli,
da spose e fanciulli
che invano li chiameranno,
ma da loro non avranno risposta.
E il fango che resta a guerra finita
sporca le croci e le tombe
e nessuno saprà dove cercarle,
ma restaso tre cose soltanto:
"Una tomba, una croce e una medaglia".
per capire che sei morto per nulla,
anzi sei morto per loro
che seduti sul trono del potere
restano in vita a sbranarsi come lupi,
e si lasciano in eredità lo scettro del potere
macchiato del vostro sangue