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L’altro Natale

In una fantasmagoria di luci e colori si scartano regali;
spumeggiano nelle sontuose dimore vini pregiati,
brindisi per un nuovo Natale sul desco scintillante.

Effimera allegria di una magica notte
che illumina i volti ma non riempie i cuori.

Lì, fuori, l’altro Natale:
quello dei diseredati, degli indigenti, dei barboni,
che bevono l’amaro calice in questa Notte Santa.

Ancora una volta un bimbo nascerà in una stalla,
ancora una volta una mamma lo cullerà,
ancora una volta i pastori offriranno miseri doni
ed una stella luminosa un cammino traccerà.

 

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3 commenti:

  • Cinzia Gargiulo il 03/01/2010 17:26
    Poesia molto profonda!
    Bravissima e felice 2010!...
  • Ugo Mastrogiovanni il 22/12/2008 17:55
    "Effimera allegria di una magica notte", quanta valore ha questo verso! Se si desse il giusto ed effettivo valore alla festività del Natale, il poeta non avrebbe usato il termine <effimera>. Quanta poca santità e quanti sprechi in un solo giorno! Se solo si desse un’occhiata fuori! Vorrei finire con i versi dimenticati dell’illustre Metastasio: <Se a ognun l’interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti poi che invidia fanno ci farebbero pietà>; saranno poi veramente così felici quelli che fanno del Natale del Signore un giorno di dispendiosa baldoria alla faccia della miseria?
  • Adamo Musella il 24/11/2008 20:58
    Un dono pieno di vita affatto scontato rallegrerà quella magnifica e significativa serata molto bella Caterina baci

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