Qui riposa il silenzio ed io
che non viaggio più nella mia anima,
lo sento.
Una sola ombra mi ricorda
le stagioni dove ho addestrato
le mie gole a tacere.
Alle palpebre di una terra dormiente
ho promesso di scavalcare
la frontiera
per stringere il gioco del tempo.
È lo sgomento dei cieli,
la fame delle strade
che ha tolto ai timpani
l'ultimo nido di vergine quiete.
Oppure è solo avarizia
di una voce che non vuole
tentare eleganti racconti.
Le parole precipitano
nella saliva come per distrazione.
E in un muto istante
si rifugia l' aria che colora
alfabeti con le mie labbra.