Ammirando un sortilegio
son caduti gli occhi,
i passi mossi a calpestar
la morbidezza di coppe verdi
tonde
come seni voluttuosi s'un grembo
erboso, smerigliato
pulsa
la virilità esplosiva degli alberi
vecchi, belli e fieri
irti come capezzoli
s'ergono a sfiorar le nubi
un moltiplicar di fiori dipinti
incidono lo sguardo e l'aria
s'ubriacano i sensi di profumi e tinte.
La natura
è il racconto d'una fiaba
dolce, erotica
spregiudicata
punge gli occhi
punge il cuore
freme, preme e intrappola
il braciere di fuoco
che lambisce questa terra,
sprigiona lingue di fiamme
fascia i corpi nel levarsi
a palpare la schiuma del cielo
legati noi
dal filo d'acciaio
dell'amore solo prigionieri.
Camminiamo così
nudi, puri
accarezziamo l'anima
di questo regno, muscato terreno.
E le nostre bocche chiuse
in un biblico silenzio
ammirano un sortilegio.