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Il nonno.

Tutti i giorni l'alba lo attendeva silente lungo la via.
Si incontravano là oltre la curva, che abbandona il paese,
ove le case lascian lo spazio a verdi distese e all'odore dei campi.
Il vecchio giungeva con in testa uno sdrucìto cappello,
e con sulla spalla una vanga e un rastrello,
procedeva ritto e spedito nel fresco mattino.
Lei indossava leggeri vestiti, dipinti di rosei e celesti colori,
e nell'aria d'attorno spandeva felice profumi e vigori.

" Oggi è tempo di smuover la terra " - mio nonno pensava.
Bisogna ramare, zappare, ... bisogna far sì
che la terra non neghi i suoi frutti.
Debbo affrettarmi debbo essere all'opre
prima che il sole arroventi le ore.
L'alba intanto sfumava, " a domani Peppino, ti aspetto al solito posto
e alla solita ora ".
Il primo raggio di sole abbracciava la strada.

Giunta che era l'ora del pranzo, stanco e sudato sedeva sull'erba.
Il pergolato suo amico, gli regalava ombra e frescura.
Nei campi assolati frinir di cicale e ronzio di api sull'uva.
Nei cespugli intrecciati, frusciare di serpi assetate.
Dal fresco ruscello, traeva la fiasca del vino, che poi tracannava.
Per cibo, ciò che la terra forniva, così per più d'ottantanni.

Un mattino, l'alba più non lo vide arrivare.
Al solito posto invano paziente l'attese.
Il primo raggio di sole, intanto abbracciava la strada.
La morte lo prese nel sonno e non volle destarlo.
Per mio nonno, di cui ho chiaro il ricordo,
avrei voluto comporre più degna poesia,
ma son solo riuscito a vergare semplici rime.
Una specie di antica minestra di pasta e faggioli
o se preferite di ceci o lenticchie,
ma chissà? Forse è proprio così, che mio nonno gradisce.

Bolsena 1866-1963.

 

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15 commenti:

  • Aedo il 05/03/2009 12:01
    Un affresco, che riprende magistralmente la vita di una persona piena di valori autentici.
    Ignazio
  • Anonimo il 03/03/2009 12:13
    La danza del tempo permane nel tempo, mentre noi, che non siamo che di fuggevole passaggio, ... andiamo. Ma i gesti e i ricordi più forti ed intensi permangono, e ci offrono il sorriso largo ed amico di quello che fummo, e che abbiamo saputo tramandare. Ciao Bruno. Bel ricordo di una persona sicuramente bella. Bravo.
  • Ugo Mastrogiovanni il 25/02/2009 18:48
    Versi che celebrano un mondo ancora vivo per noi che lo abbiamo vissuto; un mondo racchiuso in quel nonno che fa parte della nostra storia e ispira poesie immortali e belle come questa.
  • rainalda torresini il 24/02/2009 19:51
    Ricordo d'affetto per una persona semplice che ha dedicato fino all'ultimo la sua vita al lavoro. Bravo. Non sono semplici rime come tu dici.
  • nicoletta spina il 22/02/2009 22:20
    Dolce poesia velata di nostalgia e ammirazione, vera e autentica come le usanze e le pietanze di un tempo, splendido omaggio ad uomo del passato e alla natura che ha sempre amato e rispettato. Il tuo nonno sarebbe orgogliso di te. Complimenti!
  • Ezio Grieco il 19/02/2009 14:35
    .. un ritorno alle... origini, bella, fresca, di vita semplice, dal sapore di... terra, di sentimenti.. antichi; attuale se tutti noi considerassimo che da... essa proveniamo e da essa... ritorneremo.
    PIACIUTISSIMA!!!!!
    mikelus
  • Cinzia Gargiulo il 18/02/2009 08:30
    Una descrizione perfetta della vita semplice e schietta di tuo nonno. Un ricordo dolce e nostalgico che fa recepire l'affetto che nutrivi per lui.
    Molto bella!
    Un abbraccio...
  • augusto villa il 17/02/2009 23:51
    Bravo Bruno... Sentita e autentica... Arrivano, le immagini proposte, in modo limpido... come limpide sono le emozioni che sollevano... Bella poesia.
    Molto piaciuta l'iimagine dell'alba... vestita di rosa... che lo aspettava dietro la curva... Come due amanti... o vecchi amici...
  • IGNAZIO AMICO il 17/02/2009 23:49
    Il tenero ricordo di una persona cara ammantato di puro lirismo. Linguaggio semplice
    e schietto come la vita che descrive, immagini efficaci ed appropriate, tono pacato adatto allo scenario evocato. Molto bella la descrizione dell'ora di pranzo, viva, meticolosa e palpitante di realismo. Complimenti, Bruno.
  • alberto accorsi il 16/02/2009 19:56
    Mi pare molto bella. Bene soprattutto il ritmo disteso che è adatto al tema della vita nelle campagne;come al solito, parte del lessico, un po' antiquato, mi lascia perplesso.
  • Pablo X il 16/02/2009 18:19
    Un omaggio al nonno contadino, bravo, anch'io ho scritto sui miei nonni, uno è dei quali è simile al tuo, contadino che viveva al ritmo del sole e delle stagioni, che capiva le piante e gli animali, amava e rispettava la terra ed i suoi frutti. Sono messaggi e personaggi che vanno riproposti in questo mondo impazzito.
  • Claudio Amicucci il 16/02/2009 17:19
    Non c'è più bella poesia di un dolce ricordo. Ero ragazzotto quando questo mio/tuo nonno non vide più l'alba. Io in maggio 2007 sono diventato nonno e nel marzo del 2008, insieme ad una caro amico, ho iniziato ad imparare a lavorare la terra. L'estate scorsa ho mangiato le mie zucchine, fave, piselli, fagioli, i pomodori poi ne ho fatto anche la passata. Unica differenza adesso ai campi si va con l'automobile, e per le bevande ti porti una borsa termica. Ma spero di avere tempo da poter insegnare qualcosa al mio dolce nipotino che si vede nella foto del profilo. Un caro saluto Claudio
  • Anonimo il 16/02/2009 14:59
    Adamo mi ha anticipato con le sue sempre azzeccate parole. È evidente un sentimento forte e ben descritto, Massimo dei voti. Monica
  • Adamo Musella il 14/02/2009 15:20
    Ne seguiremo il passo lento e certo... saremo presi dalla stessa ombra e ricorderemo quella sana e antica saggezza... bravo per questi versi così autentici Bruno. ciao
  • Maria Gioia Benacquista il 14/02/2009 12:30
    Bellezza e semplicità della vita campestre. Altri tempi che sono rimasti impressi nella memoria dei nipoti. Belle immagini.
    Una bella dedica ad un nonno speciale.

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