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Pennellate di primavera

Ho aperto gli occhi,
e ho visto il sole dissolvere naufragi di nubi,
per traversare a bracciate la vita.

Ho aperto gli occhi,
e li ho adagiati su vallate di te,
dove correre insieme, sospinti da folate mai ingrigite di libertà.

Ho aperto gli occhi,
ed ho prestato ascolto alle arpe ed ai tamburi del mio cuore,
per fonderli in un armistizio,
e ricamare con lustrini di via lattea le ore.

Ho aperto gli occhi,
ed ho varcato i veli della mia finestra,
per cercare cordate di primule,
intrecciate con sfoglie di passione,
per arrivare al giallo sovrano del sole.

Ho aperto gli occhi,
ho intravisto una lunga strada sterrata e senza nome,
ed ho percepito nell'aria un sussurro invitante:
"Incamminati, magari è quella la tua strada..."

Ho chiuso gli occhi,
ed un profumo incantato di glicine e vaniglia
ha rapito i miei sensi dischiusi alla vita.
Forse era un angelo...

 

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5 commenti:

  • Camillo Cantagallo il 25/02/2009 01:15
    Che posso dire? Bellissima!!!!
  • cesare righi il 24/02/2009 18:01
    pennellate di poesia
  • Anonimo il 24/02/2009 13:56
    Forse sei tu il nostro angelo!
    Meravigliosa. Intensa.
    Grazie cara.
    Contessa Lara
  • Anonimo il 24/02/2009 12:12
    A mio parere, al giallo sovrano del sole sei arrivata e da lì, rifletti intensissima luce
    Molto piaciuta, brava, brava, brava Mario
  • Vincenzo Capitanucci il 24/02/2009 11:07
    Arpe e tamburi... due ritmi che si devono conciliare... per fare della vita un unico concerto... di perfetta armonia...

    Bravissima... Anna... sei già incamminata... nella tua cordata di primule...

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