Del mio malessere non si può scrivere,
il mio terrore non si può commentare...
La consapevolezza di una fine senza ritorno
basta a gelarmi il sangue nelle vene...
E l'insonnia si fa prepotente
approfittandosi della mia cieca paura
che come un tarlo
viene nutrita dalle circostanze...
Felicità.
Non esiste felicità in grado di soppiantare la consapevolezza...
Sconforto e dolore si sostituiscono
al quotidiano cicaleccio delle risate...
Morte feroce,
resta in agguato
ridendo della quotidianetà illusoria
che prima o poi si ricongiungerà a lei...
E allora,
da cosa prescinde il nostro sforzo?
Inutile sforzo di soppravvivere alle sabbie del tempo
che impietose spazzano via ogni cosa...
Tempesta.